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Scegliere tra tasso fisso e tasso variabile è un dilemma ricorrente per chi cerca un mutuo. La stabilità della rata fissa o il rischio dei tassi variabili: qual è la scelta migliore? Nell’anno corrente, ci sono prospettive interessanti per i mutui a tasso variabile, tuttavia, anche in presenza di notevoli ribassi, il tasso fisso potrebbe continuare ad essere la soluzione più vantaggiosa. Scopriamo i dettagli.

Mutui a tasso fisso: cosa sono e come funzionano

Il mutuo a tasso fisso è una forma di finanziamento in cui il tasso di interesse rimane costante nel corso di tutta la durata della stipula. I mutui a tasso fisso sono una delle opzioni più diffuse per finanziare l’acquisto di una casa. Il tasso di interesse per questo tipo di finanziamento viene stabilito all’apertura del mutuo, tenendo conto di diversi valori di mercato. Tra questi, il principale è l’indice Eurirs (Euro Interest Rate Swap), fissato giornalmente dalla Federazione Bancaria Europea (FBE). Inoltre, viene applicato uno spread definito dall’istituto di credito, il quale si somma all’Eurirs per ottenere il tasso finale del mutuo.

Da considerare, oltre al tasso d’interesse, anche altre componenti come le polizze assicurative, che possono essere facoltative o obbligatorie. Questi elementi possono influenzare il costo complessivo delle rate del mutuo. È essenziale comprendere appieno tutti gli aspetti del finanziamento per prendere una decisione informata e conveniente.

Secondo le condizioni stabilite insieme all’istituto di credito, è possibile personalizzare il piano di rimborso del debito in diversi modi:

● rate costanti: un’opzione di rimborso del mutuo che prevede il pagamento di una somma fissa in ogni rata, mantenendo lo stesso importo per l’intera durata del prestito.

● rate crescenti: una possibilità di pagamento delle rate del mutuo che consente di iniziare con importi più bassi nei primi anni, per poi aumentarli man mano che ci si avvicina alla scadenza naturale del finanziamento.

● rate decrescenti: un’altra alternativa per la restituzione del mutuo che permette di stabilire rate più elevate all’inizio, per poi diminuirne gradualmente l’importo verso la fine del periodo di stipula.

Il mutuo a tasso fisso rappresenta una scelta sicura e stabile, protetta dalle fluttuazioni del mercato finanziario. Anche in caso di improvvisi aumenti dei tassi d’interesse, chi opta per questa soluzione è protetto da bruschi cambiamenti nelle rate mensili. Tuttavia, è importante considerare che il mutuo a tasso fisso può presentare anche alcuni svantaggi, i quali devono essere valutati attentamente in base alla propria situazione economica e reddituale.

Mutuo a tasso variabile: cosa sono e come funzionano

Sempre più popolari, i mutui a tasso variabile stanno guadagnando terreno rispetto a quelli a tasso fisso. Questa tendenza è alimentata dalla persistente convenienza dei tassi d’interesse, sebbene le recenti politiche della BCE abbiano determinato un aumento significativo. I mutui a tasso variabile si distinguono per offrire interessi flessibili, legati all’andamento del mercato finanziario e all’Euribor, monitorato quotidianamente dalla FBE. Con tassi di interesse in costante mutamento, il valore delle rate dipende dall’Euribor e dallo spread definito dalla banca. Oltre a ciò, vi sono ulteriori componenti da considerare, come polizze assicurative e servizi accessori stipulati con l’istituto di credito. Ma come funzionano i mutui a tasso variabile? Il valore della rata cambia nel tempo in base all’indice scelto al momento della stipula. L’Euribor, ad esempio, offre diverse opzioni settimanali, mensili, trimestrali, semestrali e annuali – che influenzano la frequenza degli aggiornamenti del tasso d’interesse. Le banche offrono diverse opzioni per soddisfare le esigenze dei consumatori:

● Mutuo a tasso variabile con tetto massimo: definisce un limite massimo alla crescita del tasso d’interesse, garantendo al cliente un punto di riferimento per la spesa massima.
● Mutuo a tasso variabile con rata costante: il valore della rata rimane stabile nel tempo, mentre la durata del mutuo varia in base alle condizioni di mercato; si accorcia con tassi d’interesse favorevoli e si allunga al contrario.

Scopri i vantaggi e gli svantaggi dei mutui a tasso variabile e valuta quali sono più adatti alle tue esigenze finanziarie e alla tua capacità di gestire le rate concordate con la banca.

Le variabili della durata e dell’ammontare del mutuo

Le aspettative sullo stile di vita personale e sulle condizioni economiche non sono le sole considerazioni nella scelta tra mutuo a tasso fisso e mutuo a tasso variabile. Un altro fattore cruciale da tenere in considerazione è l’importo del prestito e la sua durata. Se si tratta di una somma considerevole con una rata mensile elevata, anche un piccolo aumento può diventare un peso significativo alla fine del mese. Al contrario, se l’importo del mutuo è inferiore e la durata dell’ammortamento è più breve, con una rata mensile più bassa, un aumento sarà più gestibile e avrà un impatto minore sulla durata totale del mutuo.

Mutui nel 2024: quale opzione è la migliore?

Se prima la maggioranza, il 90%, preferiva il tasso fisso per il proprio mutuo, le prospettive favorevoli di una riduzione dei tassi riaprono il dibattito su quella che possa diventare la scelta più conveniente.

Come detto precedentemente, un mutuo rappresenta un impegno finanziario di lungo termine che influenzerà significativamente la vita. Questo aspetto va considerato attentamente prima di prendere una decisione: come sarà la nostra situazione economica tra 10 o 20 anni? Abbiamo visto che un tasso fisso garantisce stabilità, con pagamenti costanti per l’intera durata del mutuo, senza sorprese spiacevoli. D’altra parte, un tasso variabile comporta un certo grado di rischio, richiedendo di essere pronti ad affrontare periodi di instabilità come quelli recenti, con tassi elevati e rate in aumento. Tuttavia, solo con questa opzione si può beneficiare di eventuali riduzioni delle rate durante periodi di calo dei tassi, ottenendo un risparmio significativo.

Secondo le aspettative basate sui contratti futures, l’Euribor potrebbe scendere al 2,3% entro la fine del 2024 e al 2% entro la fine del 2025. Secondo stime attendibili, infatti, potrebbero verificarsi significative diminuzioni delle rate, con un calo stimato di circa 10 euro per un finanziamento medio, fino ad oltre 100 euro per i mutui più consistenti. C’è, inoltre, la possibilità che questo trend positivo si estenda anche nel 2025. Nel terzo trimestre, si stima un ulteriore calo di 30 euro, con un risparmio totale di quasi 100 euro rispetto alla rata di dicembre 2023.

Queste proiezioni offrono un’indicazione positiva per chi considera un mutuo variabile, evidenziando potenziali risparmi significativi nel corso del tempo. Per qualsiasi dubbio o perplessità, contatta uno dei nostri consulenti del credito WeUnit. Saranno a tua disposizione per una consulenza, in cui potrete approfondire le diverse soluzioni possibili e scegliere l’offerta migliore per te. Contattaci!

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